martedì 27 marzo 2012

Non siamo soli nell'universo

"Tra poco voi salirete su di un tram, uno di quei vecchi, scassati tram che assomigliano tanto a voi, dopo una giornata nera, vuota, paranoica. Per un po' l'andatura di quel tram, sarà per voi quella di tutti i giorni. Il vostro occhio cadrà sul pavimento, lurido pavimento, ricoperto dalle incrostazioni degli sputi dei passeggeri, che vi hanno preceduto. Toccherete sulla spalla il vostro vicino di sedile per chiedergli qualcosa, vi renderete conto con immensa disperazione, che non avete toccato altro che un mucchio di stracci, il cui contenuto, è il nulla. Chiamerete urlando il conducente, egli si volterà, e vedrete il volto della morte delle menti; la vostra unica possibilità d'uscita, sarà quella d'affacciarvi ad uno qualsiasi dei tanti finestrini dello stesso tram, e allora v'accorgerete, che quello che vi vedevate di solito, sta cambiando, lentamente, inesorabilmente. La forma delle case, le auto, la gente, prenderanno le forme e i colori, i profumi, che la vostra mente vi suggerirà, il tram stesso si staccherà da terra, e ognuno di voi, pur rimanendo sullo stesso tram, viaggerà per conto suo, superando porte dimensionali, a questo punto, la vostra mente sarà predisposta ad accettare ciò che Pholas Dactylus ha già accettato a suo tempo. Non siamo soli, nell'universo."

Opera tra le più coraggiose ed estreme del progressive italiano, opera prima ed unica del sestetto bergamasco, il 'Concerto delle menti' è un'unica lunga suite in cui l'allucinato recitato di Pino Carelli è accompagnato da passaggi musicali che spaziano dal jazz al progressive all'avanguardia elettronica. Cos'altro aggiungere se non suggerivi di tendere le orecchie alla conchiglia Pholas Dactylus e ascoltare?

Concerto delle menti (lato A)

1. Il poeta, scava, con artigli di ferro, le sabbie del deserto che sprofonda. Rifatta seme, la rosa rampicante, l'insetto riprende la sua forma di larva. Nella gola vuota di Mosè, come fumo rientrano, tutte le parole pronunciate. La lama di Caino si leva dalla ferita, e Abele, risorge dalla polvere. Pilato non trova più la sua lingua, e Giuda, sale all'albero a cui s'appese. Lucifero s'invola ruggendo dalla Terra, e ricade il Cristo, nella sua, solo sua morte. Adamo, ha nuovamente la sua costola, una donna, piange, entro il suo fianco. La distesa dell'Eden è verde e folta, la foresta mormora, non si vede animale. Un sole sciolto, in catene di avida sete, ciba il primo con l'ultimo giorno.

2. Camminando sui tetti delle case morte, m'accorgo d'avere le tasche piene di sabbia, sabbia azzurra, di un deserto d'ametista, nelle narici semi di belladonna, e le piante della canapa indiana, mare di libanese rosso, e mille cavalli in corsa, sul dorso della mia mano. DITEMI VOI, piccoli uomini insignificanti, e credete di stare così bene laggiù, semi sepolti sotto una pioggia di tarantole nere... perché non dovrei viaggiare, oltre la soglia di un'altra dimensione? E ditemi voi, piccole donne di stucco... che ci capite voi se vi dico... che ci capite voi se vi dico... che ci capite... se vi dico... e un sasso si apre, e ne esce un fiore, che ci capite voi se vi dico, che da un mar salgono comete viola, che ci capite voi se vi dico, che da una camera vuota, può uscire un esercito di funghi verdi, e scomparire, inghiottiti dalla bocca di un inferno, che ci capite voi se vi dico, che da un mare salgono periscopi d'argento, con la lente candida, che vedo una lunga fila di essere umani, sono nudi, e privi di faccia, al posto della faccia, c'è uno specchio levigato, che vedo rospi, con occhi di gemme, che vedo alberi con le foglie nere, che vedo edifici, le cui fondamenta fluttuano, sopra la superficie del suono, che vedo abissi scarlatti, montagne d'oro, e dal mare salgono, periscopi giganti... però funziono... funziono bene!! Ed è questo... solo questo che conta!

3. Gli imbecilli ci stanno guardando, e non sanno più cosa fare, il terrore diventerà grande, ed il grasso, farà da padrone, quanti dischi coperti di sangue, sangue viola, respiri mozzati, e i pianeti, di questa galassia, si son fusi, in un unico blocco, in un unico ammasso di fuoco.

4. Quante vite tagliate di netto, vite senza significato, ed un boia con le sue ruffiane, sta guardando dall'alto ridendo, di quelli che pretendono di salvarsi, comperando i cervelli degli altri.

5. Dai celesti spazi infiniti, scenderanno un giorno, sei angeli d'acciaio, non avranno una bocca per parlare, non avranno occhi per vedere, né orecchie per sentire.
- Il primo, stenderà le sue appendici sull'oceano, che diventerà nero: aghi di sole bucheranno i semi della terra, facendone scaturire, putrefazione e morte.
- Il secondo metterà le sue radici nelle lande più deserte, divenendo l'albero degli alberi.
- Il terzo, sprofonderà, nelle fosse abissali di un mare immaginato, facendo terribile strage, dei mostri, in esso sepolti.
- Il quarto, farà uso di una ventosa d'alabastro, che risucchierà tutto ciò che drogava gli umani, da molte migliaia d'anni.
- Il quinto, impedirà il risveglio del colosso, dai piedi d'argilla, e la volta del cielo, verrà oscurata da barche di platino: milioni d'animali, d'ogni specie, verranno assorbiti dalla tromba solare, e mandati ognuno, verso una stella diversa.
- Il sesto, riedificherà la torre Atlantica, e si parlerà finalmente, una sola lingua!

Abismo - nutrajo - veneni - okazi - nutranjo - veneni - flago - stalo - detrui - cevalo - repacigi - fringo - donaco - eniri - plenigi - flami - provizi - cerbumi - lunturo.

Poi, egli scenderà, come pioggia sul selciato, e ci sarà, abbondanza di pace, sino alla scomparsa dei pianeti. Egli, dominerà da un mare all'altro, dal fiume sino ai confini della terra... questo, VI DICO IO... ma i seguaci di Baal, sono ancora in agguato: "squartate dunque le vostre vacche, noi squarteremo le nostre." Il fuoco del dio, dell'arca lucente, brucerà una sola delle vacche squartate, e la fine definitiva, dei seguaci di Baal, sarà infine segnata.

Fabelo - panisto - furago - liveri - galono - morusabo - Jasmeno burgono - agrabla - frosti - plezure - lunturo - frandema, Jasmeno - frandema, cerbumi, frandema, lunturo.

6. Ma non saremo che all'inizio del nostro cammino... la nostra meta, sarà quella di unirci per sempre, a quei popoli, che già c'aspettano, e tuffarci con loro, nell'universo degli universi, nella dimensione degli intoccabili, e con la giunti, nascere e rinascere più volte, con diverse forme, poiché il corpo può essere 10, 100, 10000, un milione, un miliardo... la mente... UNA.

7. Una delle navi delle sabbie, si schianta sulle dune azzurre, con la grande vela amaranto, la chiglia di rame, la barra bianca luna, e tutte le annegate immagini, che la fendono.

8. Gli uomini mascherati, le donne mascherate, tutti, sprofondano nella sabbia, per poi dissolversi in una nuvola arancione prima, nera dopo... Poi, il tuono della morte. Una morte che non è morte, perché non c'è mai stata vita.

(Compro e vendo cervelli usati, compro anche quelli di scarto)
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Concerto delle menti (lato B)

9. Minuscole creature marine, ti coprivano, componendo sul tuo corpo, un molle tappeto brulicante di vita, vita che abbandonava lentamente le tue membra, ed i tuoi polmoni, spossati nell'angoscia, di non poter respirare... quando, ad un tratto, una tenue luminosità ha preso forma, in fondo al nero gorgo della paura, un giglio candido e abbagliante, che accecava la coscienza, ricoprendola di bagliori rossastri e violacei. Poi... alla velocità che solo il pensiero sa avere, qualcuno o qualcosa, mi scagliò lontano... tanto lontano, in un deserto di perle nere.

IL TEMPO E LO SPAZIO NON CI SON PIÙ!!
IL TEMPO E LO SPAZIO NON CI SON PIÙ!!

IL TEMPO E LO SPAZIO NON CI SON PIÙ!!
IL TEMPO E LO SPAZIO NON CI SON PIÙ!!

10. (I) Quaggiù, in riva a questo mare, c'è un vecchio con la barba grigia, che raccoglie i rifiuti, senza mai dire una sola parola. C'è anche un bimbo di pietra, che lo sta a guardare silenzioso, senza versare, lacrime di cristallo.

10. (II) In questo mare, c'è l'odore della nafta, che macchia la superficie calma dell'acqua, luccicante nei colori dello spettro solare.

10. (III) In questo mare privo di vento, esistono tante cose inutili, esiste un'asta di metallo, che nessuno ha mai osato toccare, e tanti sporchi relitti, coperti di rifiuti che non puzzano.

10. (IV) In questa spiaggia, da quel mare, dove ogni granello di sabbia ha già scritto un suo libro, udii pregare un monaco rosso, dall'alto di un pulpito retto, da colonne di onice e legno.

10. (V) In questa spiaggia, da quel mare, giunse un giorno una bambina verde: aveva visto alberi verdi, notti verdi, ed aveva ricordi verdi... sempre nel verde, si perdette.

10. (VI) Dietro persiane nere, vidi il mare, la spiaggia piena di rifiuti, e la bambina verde, muoversi e danzare, come una cosa sola.

10. (VII) Ritornai dopo secoli in quella spiaggia, dove le navi non possono fare scalo, e vi trovai un bimbo di pietra, con un braccio spezzato... E GLIELO AVETE SPEZZATO VOI! Mi raccontò delle stragi di colombe bianche, nelle mattine d'agosto; mi raccontò della pelle umana stesa ad asciugare il sole; mi raccontò, della caduta del fall-out, e della polvere bianca, che ingessava gli occhi, alle bimbe verdi, di una madre di pietra.

FLASH 1. E intanto, il suo occhio sopra le celeri colme di larve, uccide, uccide e uccide.

2. Uccide, uccide senza pietà alcuna, senza un solo attimo di sosta.

3. Poi raccoglie i corpi, e li butta nell'abisso che tutto brucia, da duemila anni ormai.

4. Poi, nuove vite, nuovi corpi, nuove menti riempiranno la nuova terra.

5. Poi i demoni vestiti di bianco vi spanderà sopra, nuova luce, luce d'altri mondi.

6. Anime dannate dal cosmo... per sempre impresse sulla fronte di...

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