mercoledì 22 ottobre 2008

Apple

"Questo pezzo trae spunto da un fatto successo nel 1920, cioè quando un artista, un dadaista di nome Apple dirottà una nave tedesca regalandola ai russi, che avevano appena fatto la rivoluzione. La portò ad Odessa, i russi fecero una grandissima festa, fecero saltare sia la nave sia i tedeschi, e questo pezzo si chiama La mela di Odessa".



C'era una volta una mela a cavallo di una foglia
cavalcava cavalcava cavalcava
insieme attraversarono il mare
impararono a nuotare.

Arrivati vicino al mare
dove il mondo diventa mancino
la mela lasciò il suo vecchio vestito
e prese l'abito da sposa
più rosso, più rosso
La foglia sorrise
era la prima volta di ogni cosa
riprese la mela in braccio e partirono.
Giunsero in un paese giallo di grano
pieno di gente felice
pieno di gente felice
si unirono a quella gente
e scesero cntando
fino alla grande piazza
qui altra gente si unì al coro
- Ma dove siamo
ma dove siamo-
chiese la mela
- Se pensi che il mondo sia piatto
allora sei arrivata alla fine del mondo
se credi che il mondo sia tondo
allora sali, incomincia un girotondo -
e la mela salì, salì, salì, salì, salì
la foglia invece salutò, salutò, salutò
rientrò nel mare
e nessuno la vide più
forse per lei il mondo era ancora piatto.

[Area International POPular Group, 'La mela di Odessa' da Crac, 1975]

sabato 11 ottobre 2008

Bologna, la notte dell'11 ottobre

Improvvisamente stanotte
la stanza s'è riempita dei miei amici d'infanzia
Ognuno di loro teneva con una mano
quello che restava dell'altro braccio
amputato fino al gomito
Immobili
tenevano lo sguardo rivolto verso il soffitto
la bocca spalancata
Qualcosa in quella scena sembrava accusarmi
Sono io la causa di tutto questo?
Ho avuto paura e ho cercato numeri di telefono
ma le cifre sbiadivano sotto i miei occhi
e ogni numero era occupato
e ogni numero era sbagliato
Nudo
ho premuto il mio corpo contro il vetro della finestra
affacciata su troppa notte
credendo che tutto questo non avrebbe mai avuto fine
Bologna
la notte dell'11 ottobre

[Emidio Clementi, La notte dell'11 Ottobre, 1995]