giovedì 30 agosto 2012

Rifiuti organici

A metà anni settanta era chiaro che i tessuti musicali, incancreniti andavano verso il disfacimento. Nel terreno di coltura patrio cellule impazzite ripartivano dai bisogni elementari: merda, sangue, sperma. La rivolta del punk in qualche modo passa anche da queste tracce più o meno clandestine.

Juri Camisasca: Un galantuomo (1974)



Faust'O: Benvenuti tra i rifiuti (1978)



Mauro Pelosi: Ho fatto la cacca (1977)


lunedì 27 agosto 2012

Botta e risposta

Neil Young non le ha mai mandate a dire: 'Southern man' e 'Alabama' sono due splendide canzone antirazziste dai testi estremamente diretti. Al grande rocker canadese risposero pochi anni dopo i muscolari Lynyrd Skynyrd con l'ottima e orecchiabilissima 'Sweet home Alabama'. Ma è bene ricordarsi di ciò che rappresenta quest'ultima: la difesa a oltranza di quello che fu uno degli stati più razzisti degli USA.

Crosby, Stills, Nash, Young: Southern man (live, 1970)

"I saw cotton and I saw black / Tall white mansions and little shacks. / Southern man when will you pay them back? / I heard screamin' and bullwhips cracking / How long? How long?"


Neil Young: Alabama (1972)

"Alabama, you've got a weight on the shoulder that's breaking your back, your cadillac has got a wheel in the ditch and a wheel on the track"



Lynyrd Skynyrd: Sweet home Alabama (1974)

"Well I heard mister Young sing about her / Well, I heard old Neil put her down / Well, I hope Neil Young will remember / A Southern man don't need him around anyhow"




sabato 25 agosto 2012

"pisciare sangue"

Quando l'assenza di internet con la sua invadente capillarità non consentiva ancora di ascoltare di tutto e di più, si creavano attese spaventose su gruppi di cui si sentiva parlare e leggeva affidandosi alle iperboli delle recensioni. Con qualche inevitabile fregatura quando poi ti arrivava in mano la cassettina fatidica. 
Di 'Spiderland',  capolavoro degli Slint - da Louisville, Kentucky- mi era rimasta impressa una recensione che si concludeva con l'immagine del disco che continuava a pisciare sangue.
E  forse in fondo il disco è proprio questo: una ferita che non può rimarginarsi.

Spiderland (1991)


venerdì 24 agosto 2012

Stelle e stalle

Difficile non conoscere canzoni come 'Figli delle stelle' di Alan Sorrenti, altrettanto facile non conoscere la sua vita precedente che comprende due ottimi dischi sperimentali come 'Aria' (1972) e 'Come un vecchio incensiere all'alba di un villaggio deserto' (1973) entrambi pubblicati dalla Harvest, la stessa etichetta dei Pink Floyd, e che vedono la presenza di musicisti del calibro di Jean Luc Ponty, violinista presente anche in diversi dischi di Frank Zappa nel primo LP e il flautista David Jackson dei Van der Graaf Generator nel secondo LP.
Poi, dopo un tentativo di cimentarsi con la canzone tradizionale napoletana la via della musica da discoteca con annessa rapida ascesa e rovinosa caduta con un presente di apparizioni assolutamente imbarazzanti su cui è inutile infierire.

Aria



 Serenesse



Ditencello vuje





venerdì 17 agosto 2012

"Chi vede Ouessant vede il suo sangue"

Lessi la prima volta di Yann Tiersen sulle pagine del Maciste, fanzine del Consorzio Produttori Indipendenti. La fama per la colonna sonora di Amelie Poulain, che includerà tracce in parte già edite, sarebbe arrivata solo tre o quattro anni dopo. Il disco di cui si parlava nell'articolo era 'Le phare' composto nell'ultima propaggine del Finisterre, l'isola di Ouessant nota come l'isola del terrore. Recita infatti un detto bretone: "chi vede Ouessant vede il suo sangue".

La musica cinematica e cinematografica di Yann Tiersen ingloba minimalismo colto e folklore delle sue aspre terre.

L'arrivée sur l'ile



Monochrome

"non temere, / ho trovato un nuovo lavoro e vado a lavorare / ogni giorno sulla mia vecchia bicicletta che tanto ti piaceva. / Sto raccogliendo da sotto il letto alcuni libri mai letti / e credo davvero che mai li leggerò. / Manco di concentrazione, / solo una bianca confusione / che mi circonda"



Comptine d'un autre été: l'apres-midi