domenica 18 marzo 2012

Futuri inverosimili

"E proteggimi dai lacrimogeni / E dalle canzoni inutili"

A me, che ero orfano dei CSI colpì al primo ascolto quella chitarra fin troppo nota: infatti era quella di Giorgio Canali che suonò e produsse il disco d'esordio de 'Le luci della centrale elettrica' nome dietro il quale si nascondeva il solo Vasco Brondi. L'amore per i paesaggi urbani malati e intossicati, paesaggi che si fanno personaggi come in certi libri di Ballard (vedi ad esempio 'La mostra delle atrocità') me lo hanno fatto eleggere come mia personale colonna sonora degli anni zero. Un esordio folgorante a cui non è seguito un secondo disco all'altezza: forse troppe le aspettative creatisi attorno al personaggio Brondi o forse l'inevitabile corollario di un mercato, anche musicale, all'insegna dell'usa e getta: spremuto come un limone non è riuscito che a distillare le poche gocce rimaste.

Per combattere l'acne


Nei garage a Milano Nord

Sere feriali

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