martedì 19 giugno 2012

Non si fugge da se stessi

La fuga di Adrian Borland finì tragicamente nell'aprile del '99. Gettandosi sotto un treno alla stazione di Wimbledon. Uno sconvolto Mark Burgess, cantante dei Chameleons, decise di continuare il tour che l'amico stava portando avanti e in seguito di riformare la band che registrò l'acustico 'Strip'.

La fuga era iniziata tanti anni prima con quei dischi presto dimenticati dei suoi Sound e quel piccolo capolavoro di Jeopardy aperto dalla splendida (e a posteriori infausta) 'I can't escape myself' e disseminato di tante piccole perle post-punk e new wave.

The Sound: Jeopardy (1980)

lunedì 18 giugno 2012

La musica dei dolmen

Disco primitivo ed ancestrale, 'Dolmen music', registrato nel marzo del 1980 è forse il vertice delle acrobazie vocali di Meredith Monk. Lungo i ventitre minuti, con l'accompagnamento minimo di un violoncello e qualche sparuta percussione, le sei voci protagoniste, tre femminili e tre maschili si sovrappongono, si scontrano, si dividono e si riuniscono liberando le più orrende pulsioni tenute a freno dalla civiltà.

Dolmen music



sabato 16 giugno 2012

La voce del sogno

Arrivò dalla Scozia la voce di Elizabeth Fraser a dare corpo ai sogni. I Cocteau Twins inaugurarono la stagione del dreampop che fece la fortuna della 4Ad Records di Ivo Watts -Russell. Gli anni d'oro sono quelli dall'esordio, il 1982, fino al 1986. Tre LP, 'Garlands', 'Head over heels', 'Treasure', e una copiosa messe di singoli ed EP (raccolte nel 2005 nello splendido cofanetto 'Lullabies to Violaine').
E sarà sempre la voce della Fraser a impreziosire il primo disco dei This Mortal Coil e, in un ideale passaggio di testimone, a impreziosire il trip-hop dei Massive Attack nella splendida Teardrop.

Cocteau Twins: Hitherto



Cocteau Twins: Lorelei



Cocteau Twins: Sugar hiccup



Massive Attack: Teardrop


giovedì 14 giugno 2012

Ritornare primitivi

Nel 1962 la Smithsonian Folkways dà alle stampe 'Primitive music of the world' una raccolta di canti e musica proveniente da tutto il mondo raccolta e selezionata da Henry Cowell.
Passeranno anni prima che il mondo musicale intraprenda quel recupero del primitivo e del tribale già compiuto da quasi un secolo nelle arti figurative. C'è così tanta distanza tra i canti eschimesi degli Inuit e la musica industriale degli Einsturzende Neubauten? O tra i canti indigeni del Borneo e un "Elemental music" di Z'ev?

Agnutnak, Matee: Girl's game



Einsturzende Neubauten: Armenia



Murut music of North Borneo



Z'ev: Elemental music



mercoledì 13 giugno 2012

Il punk va in campagna

I quaranta minuti di 'Fire of love', disco d'esordio dei Gun Club di Jeffrey Lee Pierce, sono una serie di rasoiate in cui tutti i connotati del blues rurale del Delta vengono sfregiati dalla rabbia metropolitana del punk. Il risultato non è però di oltraggiarne il cadavere ma provocarne la reazione, rivitalizzandolo.
Un disco così intenso da svuotare di fatto il gruppo che non si ripeterà agli stessi livelli. Jeffrey Lee Pierce continuerà comunque fino alla morte la sua carriera di perdente maledetto.

martedì 12 giugno 2012

Il triste Tristan

Tristan Garel-Funk (troppo facile scoprire l'anagramma di quel fittizio cognome) è stato il chitarrista di due ottime band del post-punk britannico, i Sad Lovers and Giants e, dopo lo scioglimento dei primi, gli Snake Corps. La fortuna non ha arriso a nessuna delle due band pur avendo dato alle stampe dei gran dischi in particolare 'Epic garden music' e 'Feeding the flame' per gli amanti tristi e 'Flesh on flesh' per gli Snake Corps.

Sad Lovers and Giants: Imagination



Sad Lovers and Giants: Colourless dream



The Snake Corps: Party's over



The Snake Corps: Miracle



lunedì 11 giugno 2012

L'involuzione artistica

I Modern English, da Colchester, sono stati il classico paradigma del post-punk britannico: oscuri e arrabbiati quando erano dei signor nessuno molli e sintetici - maledetto nei secoli sia il synth-pop - dopo aver raggiunto il successo commerciale, dapprima mantenendo un minimo di ritegno poi, con il passaggio dalla 4AD alla Sire Records, sbracando in orecchaibili fetenzie per le charts americane.

Swans on glass



Sexteen days


 
Gathering dust



Spinning me around

domenica 10 giugno 2012

L'industria delle carni

Il primo disco dei Throbbing Gristle è in realtà il secondo. 'The second annual report' è un disco di rumore che definirà un genere, l'industrial. Sempre inserito tra i dischi imprescindibili è praticamente inascoltabile e il suo valore, come quello che (forse) è dietro ad ogni opera di arte contemporanea, sta nel provocare la reazione scandalizzata dell'ascoltatore senza dare alcun piacere o sollievo. Molto meglio gli atti seguenti, "D.o.A. The third and final report", "20 jazz funk greats" e, dopo uno iato di ventisei anni di silenzio "Part two: The endless not" che nel 2007 arriva a turbare il sonno di una scena musicale asfittica.

I Throbbing Gristle si sono avventati sulla materia senza pudori ne ritegno, "Hamburger Lady" potrebbe esserne il paradigma, la veglia notturna a una donna gravemente ustionata in letto d'ospedale mentre accanto un'infermiera consuma silenziosamente il suo pasto piccante di carne e peperoncini non troppo dissimili dalle carni dei propri pazienti.

Hamburger Lady

"By far, worst is the hamburger lady / We must heal them for the qualified technicians, / Worse / Alternating nights, unrelievedly / She's lying there."



Weeping



E-coli


Rabbit snare


venerdì 8 giugno 2012

Senza una terapia

La tesi del dottor Huber era che le malattie psichiche erano pura invenzione della società borghese: bisognava quindi lottare contro ogni forma di terapia e valorizzare la malattia psichica come strumento di lotta di classe. Da queste premesse nacque nel '70 ad Heidelberg il Sozialistisches Patientenkollektiv (SPK). Il SPK non tardò ad entrare in conflitto con la psichiatria ufficiale con i suoi cinquecento membri messi sotto stretta sorveglianza della polizia. Accusati di essere collusi con la banda criminale Baader-Meinhof e i terroristi della Rote Armee Fraktion furono costretti a sciogliersi dopo l'arresto dello stesso Huber.

La sigla SPK tornerà dieci anni dopo agli antipodi della Germania quando Graeme Revell e Neil Hill operatori psichiatrici di Sydney la useranno per il loro progetto musicale dove l'elettronica industriale sarà lo strumento d'indagine per l'alienazione urbana e le sue conseguenze psichiche.

Post-mortem


The agony of the plasma


Genetic transmission


giovedì 7 giugno 2012

E i cartelli stradali smetteranno di dare indicazioni

Mi è impossibile ascoltare un album dei Procol Harum senza annoiarmi a morte. Però ci sono quelle tre canzoni che adoro e che probabilmente continueranno a garantire agli autori e ai loro eredi una bella rendita per tanti anni a venire (oltre che ai nostrani Camaleonti e Dik Dik con le loro cover i cui testi sono ben lontani da quelli fantasiosi e ermetici di Keith Reid). Che dire, beati loro. E a me non resta che riascoltarmele con grandissimo piacere. Tutto il resto, è per l'appunto, noia!


A whiter shade of pale

"E fu così che più tardi appena il Mugnaio raccontò la sua storia che la sua faccia, all'inizio solo pallida diventò più bianca di un lenzuolo"



Homburg


"Lo specchio riflettendoci bene si e' arrampicato di nuovo su sulla parete perche' si e' accorto che il pavimento si era abbassato ed il soffitto era troppo alto"



A salty dog

"fin dove possono fuggire i marinai?"


sabato 2 giugno 2012

Il poliritmofono

Henry Cowell è stato un grande musicista americano: tra il 1912 ed il 1930 introdusse tecniche esecutive che saranno alla base del pianismo d’avanguardia: clusters di note, aggregati sonori eseguiti con l'avambraccio, con il pugno o con la mano piatta, manipolazione diretta delle corde del pianoforte. Non gli furono neppure estranei i primi vagiti dell'elettronica: nel '30 commissionò a Leon Theremin, l'inventore dell'omonimo strumento, la costruzione di un poliritmofono, una particolare tastiera capace di eseguire sedici differenti ritmiche contemporaneamente.
Anima inquieta, Cowell nel 1931 è a Berlino a studiare musica indiana e balinese. Comincia a incorporare nelle sue composizioni elementi sempre più eterogenei provenienti da Asia e Africa: un'esplorazione che continuerà senza sosta per tutta la sua vita anche negli anni durissimi del carcere: nel '36 con l'accusa di essere bisessuale fu condannato a dieci anni di reclusione per reati contro la morale.

The banshee (1925)



Homage to Iran (1963)







venerdì 1 giugno 2012

Cani sciolti

Il primo giugno del 1974 al Rainbow Theatre si danno appuntamento quattro illustri diseredati del rock: Nico e John Cale dai Velvet Underground, Kevin Ayers dai Soft Machine, Brian Eno dai Roxy Music. Come una muta di cani sciolti (e in compagnia di altri outsider come Robert Wyatt, Ollie Halsall dei Patto più Mike Oldfield) danno vita a un concerto che in qualche modo chiude un'epoca e prepara il terreno a una musica di là da venire e in cui i nostri, in particolar modo Eno e Cale, tireranno i fili da dietro le quinte: e sarà appunto la new wave di Patti Smith, Devo, Talking Heads e compagnia cantante.

Il concerto oltre l'attingere al  repertorio dei quattro include anche due significative cover di Elvis Presley ('Heartbreak Hotel', deturpata da John Cale) e Jim Morrison (con quella 'The end' che Nico porterà a vertici ancora maggiori di disperata angoscia).

May I?



Heartbreak Hotel
 
 
The end