I due primi film del regista francese Barbet Schroeder sono diventati oggetti di culto per le colonne sonore firmate dai Pink Floyd. In particolare il primo, 'More' del 1969, un film quasi documentaristico sulla caduta di una coppia in un vortice di sesso e droga che si sposta da Parigi alla lussureggiante isola di Ibiza, allora rifugio delle comunità hippy e psichedeliche, seducente e invitante fino al drammatico risveglio finale. A distanza di anni del film rimangono le belle scene e ovviamente la splendida colonna sonora, primo banco di prova dopo l'allontanamento di Syd Barrett.
Barbet Schroeder: More (1969, trailer)
Pink Floyd: Soundratck from the film More (1969)
Furono molti gli artisti che si stabilirono a Ibiza, tra questi uno dei più affezionati all'isola fu Kevin Ayers, musicista che preferì sempre il calore dell'isola al perseguimento del successo. Dopo un'infanzia passata in Malesia (e i cui echi si sentono in pezzi come Oleh oleh bandu bandung) e l'adolescenza a Canterbury dove fondò con i fratelli Hopper e Robert Wyatt i Wilde Folwers, trovò proprio alle Baleari il denaro per mettere in piedi i Soft Machine. Ayers e Daevid Allen convinserò infatti il milionario americano Wes Brunson a finanziarli per l'acquisto di tutta la strumentazione necessaria al loro progetto musicale. Ma come detto Ayers preferiva spassarsela e così abbandonò il gruppo dedicandosi in maniera saltuaria alle sue esperienze soliste e sfogare la sua multiforme e allegra creatività.
Kevin Ayers: Oleh oleh bandu bandung (da 'Joy of a toy', 1969)
Kevin Ayers: Don't sing no more sad songs (da 'Whatevershebringswesing', 1972)
Barbet Schroeder: More (1969, trailer)
Pink Floyd: Soundratck from the film More (1969)
Furono molti gli artisti che si stabilirono a Ibiza, tra questi uno dei più affezionati all'isola fu Kevin Ayers, musicista che preferì sempre il calore dell'isola al perseguimento del successo. Dopo un'infanzia passata in Malesia (e i cui echi si sentono in pezzi come Oleh oleh bandu bandung) e l'adolescenza a Canterbury dove fondò con i fratelli Hopper e Robert Wyatt i Wilde Folwers, trovò proprio alle Baleari il denaro per mettere in piedi i Soft Machine. Ayers e Daevid Allen convinserò infatti il milionario americano Wes Brunson a finanziarli per l'acquisto di tutta la strumentazione necessaria al loro progetto musicale. Ma come detto Ayers preferiva spassarsela e così abbandonò il gruppo dedicandosi in maniera saltuaria alle sue esperienze soliste e sfogare la sua multiforme e allegra creatività.
Kevin Ayers: Oleh oleh bandu bandung (da 'Joy of a toy', 1969)
Kevin Ayers: Don't sing no more sad songs (da 'Whatevershebringswesing', 1972)
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