lunedì 9 aprile 2012

Sacrifici inumani

Henryk Gorecki è tra quei compositori di musica classica capaci di affascinare i musicisti rock in particolare per la sua 'Sinfonia n. 3, opus 36'. L'opera è composta da tre movimenti, il primo riprende un lamento del XV secolo, l'ultimo una canzone tradizionale. Nel mezzo vengono riprese delle iscrizioni ritrovate sui muri di una prigione della famigerata Gestapo a Zakopane, una piccola città sui monti Tantra al confine meridionale con la Cecoslovacchia. Le quattro mura della cella traboccavano di frasi lasciate dai condannati a morte: suppliche e anatemi. Gorecki fu colpito in particolare da quella di una ragazza: "No madre, non piangere".

«La frase che trovai incisa era diversa dalle restanti, era quasi uno scusarsi per essersi messa lei in quella condizione; quella ragazzina cercò conforto e aiuto in una semplice, piccola, ma significativa frase». 

Henryk Gorecki: Symphony n.3, opus 36



Chiari riferimenti al musicista polacco si trovano nelle tracce dei canadesi Godspeed You Black Emperor (la loro Moya è nota anche come Gorecki, guarda un po'!) e gli inglesi Lamb (la loro Gorecki - toh! - contiene campionamenti della terza sinfonia).
 
G.Y.B.E.: Moya



Lamb: Gorecki

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