lunedì 12 dicembre 2011

Zingari

Dopo varie disperate ricerche ho ritrovato quattro album, che reputo essenziali, per la mia vita e soprattutto per la vostra ed incredibilmente ho scoperto che sono miei. Perché allora negare a Toni Verona (ultimo vero discografico morente) un prestigio, che non si merita e il piacere di insperati quanto insulsi guadagni?

Ho captato nel giro di pochi minuti due notizie. La prima: finalmente sono stati pubblicati in CD quattro dischi di Enzo Jannacci pubblicati nella collana Ultima Spiaggia fondata da Nanni Ricordi tra il '75 e il '79 ('Quelli che…', 'O vivere o ridere', 'Secondo te… che gusto c'è', 'Fotoricordo'). Uno dei più immeritati e scellerati oblii per il grande cantautore milanese e la sua inconfondibile 'poetastrica'.

Seconda notizia: una ragazzina inventa di essere stata stuprata e non trova di più stupido che accusare gli zingari. Si sparge la notizia e in maniera così poco fantasiosa i cretini di turno corrono celeri ad appiccare il fuoco a un campo nomadi.

A legare nella mia testa questi due eventi distanti è stata questa storia: è il 1969, Enzo è all'apice del successo con 'Vengo anch'io. No tu, no'. Arrivato in finale a Canzonissima vorrebbe cantare 'Ho visto un re'. Ma la RAI glielo impedisce ritenendola troppo politicizzata. Così Enzo canta provocatoriamente la bellissima 'Gli zingari' garantendo la vittoria a Gianni Morandi e alla sua 'Scende la pioggia'. Dopodiché lascia le scene musicali per quattro anni e va negli Stati Uniti a specializzarsi in cardiochirurgia sotto la guida di un certo Barnard, l'autore del primo trapianto di cuore.

“Fu quando gli zingari arrivarono al mare che la gente li vide, che la gente li vide come si presentano loro, loro, loro gli zingari, come un gruppo cencioso, così disuguale e negli occhi, negli occhi impossibile, impossibile poterli guardare”

Gli zingari



Quelli che...



Secondo te... che gusto c'è


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