“Io una volta a Budapest ho detto per scherzo: ‘quando morirò, se proprio ci tenete a chiamare qualcosa con il mio nome, dedicatemi una strada sbagliata György Ligeti’. Ecco come mi sento io.”
Da bambino Gyorgy Ligeti sognava di diventare scienziato e anche se diventò musicista non dimenticò l'amore per le strutture matematiche e chimiche come la clorofilla che “ha al centro un atomo di magnesio, come un ragno in agguato in mezzo alla ragnatela”. Un musicista capace di spingersi oltre le convenzioni del tempo e guardare oltre, capace di comporre musica elettronica e scioccare il suo pubblico come quando nel '63 in Olanda mandò in scena la prima del suo 'Poema sinfonico per cento metronomi': il pubblico si trovò sul palco dieci esecutori che azionarono i cento metronomi! Il pubblico prima restò perplesso in silenzio poi cominciò a protestare. Il concerto che doveva anche essere trasmesso in televisione fu sostituito nel palinsesto da una provvvidenziale partita di calcio. Ma anche la sua produzione più propriamente classica è sempre rivolta più in là. Uno come Stanley Kubrick non poteva non innamorarsi di una tale musica e la utilizzerà in più d'uno dei suoi film.
Atmosphères
Requiem
Glissandi
Poema sinfonico per cento metronomi
Goodbye & Hello
1 anno fa
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