lunedì 9 gennaio 2012

Il giardino che non c'è più

Ascoltate , 'Hunted down', anno 1987: non è un granché, ma in sintesi c'è già tutto il grunge che verrà.



Purtroppo per ogni musicista arriva l'età in cui o sfondi e campi di rendita oppure smetti e ti trovi un lavoro serio. Se sei a metà del guado e hai una famiglia da mantenere rischi di dover cedere a compromessi con i discografici e sfornare squallide minestre riscaldate o addirittura precotte e pure predigerite. Chris Cornell purtroppo ha due mogli da mantenere e un po' di figli. Sentire i suoi ultimi lavori solisti è imbarazzante. Estremamente imbarazzante.
Già mi ero dovuto fare piacere 'Down on the upside', ultima prova discografica dei Soundgarden, gruppo amatissimo. Impossibile digerire il resto, Audioslave compresi (esempio massimo di come si può rovinare la reputazione di due grandi gruppi, Soundgarden e Rage Against The Machine in un colpo solo). Meglio tornare a quei primi vagiti provenienti da Seattle: Screaming Life, Ultramega OK, Louder than love, l'EP palindromo Satanoscillatemymetallicsonatas, Badmotorfinger, fino a quel Superunknown ideale punto di non ritorno con la famosa 'Black hole sun' ad ammonire già che non era più conveniente (alle proprie tasche) essere sporchi e cattivi.

Loud love



Jesus Christ pose



Rusty cage



Into the void (Sealth)




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