sabato 15 febbraio 2014

Il guaio dell'etichetta


Niente di peggio che vedersi affibbiati a un genere. Gli High Tide finiscono per essere inseriti nel calderone hard-rock ma il cuore del loro sound sta altrove, soprattutto nei duelli infuocati tra la chitarra (e il cantato alla Jim Morrison, la prima cosa che salta alle orecchie) di Toni Hill e il violino elettrificato di Simon House (negli anni seguenti con Third Ear Band, Hawkwind e David Bowie). Due ottimi album, 'Sea shanties' (1969) e 'High Tide' (1970) entrambi per la Liberty. Poi lo scioglimento non prima di aver registrato 'Sinister morning' attribuito al loro produttore Denny Gerrard e un live 'Precious cargo' uscito solo vent'anni dopo.

Sea shanties (1969, Liberty)



High Tide (1970, Liberty)



Blood lagoon (da 'Precious cargo',  1989, Cobra Records)


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