venerdì 28 febbraio 2014

Tema libero


Duluth nel Minnesota è famosa per aver dato i natali nel '41 a un certo Robert Allen Zimmermann meglio noto come Bob Dylan. Anche Michael Ranta nasce a Duluth, nel '42 ma il suo nome è molto meno noto. Percussionista, studia con Stockhausen in Germania e registra dischi fortemente sperimentali e improvvisati. Nel '70 registra con l'organista canadese Mike Lewis e il chitarrista tedesco Karl-Heinz Bottner e la supervisione del produttore Conny Plank "diabolus in musica" come viene citato nelle note del LP centoquaranta minuti di musica da cui saranno editate le due lunghe tracce Wired I e II presenti in Free Improvisation pubblicato per la Deutsche Grammophon nel '74. Altre registrazioni di quei con i soliti Conny Plank e Mike Lewis vedranno la luce solo in anni recenti. Nel '75 Rantasi sposta in Giappone dove regiostra un'altro ottimo disco 'Improvisation Sep. 75' in compagnia di due musicisti nipponici Toshi Ichiyanagi e Takehisa Kosugi.








giovedì 27 febbraio 2014

Mezzi cingolati


Ci si ricorda sempre dei Melvins perché erano di Aberdeen, stato di Washington, stessa città di Kurt Cobain e dei loro rapporti con i Nirvana, dal batterista Dale Crover che suona in alcunie tracce di Bleach al frontman Buzz Osborne che presenta Krist Novoselic al biondo cantante che diventerà suo malgrado l'agnello sacrificale su cui edificare la chiesa del grunge. Ma la stessa musica dei Nirvana specie agli esordi deve tanto alla lezione dei Melvins, power-trio dal passo cingolato, un carrarmato che marcerà per anni su ritmi sabbathiani come nel paradigmatico EP Lysol del 1992, un unico flusso di trenta durissimi minuti di musica.




mercoledì 26 febbraio 2014

Poeta 'maldito'


Durante la dittatura militare in Brasile fiorì un movimento musicale che univa impegno politico e sperimentazione generalmente noto come tropicalia o MPB (Musica popular brasileira). Forti i legami con la "poesia concreta" degli anni cinquanta e con i poeti del "Manifesto antropofago" di Oswald De Andrade (l'illustre cugino De Andrade de 'La domenica delle salme' di Fabrizio De André). Il cantautore Walter Franco fu tra coloro che maggiormente osarono lungo tali traiettorie. 'Ou nao' il suo album d'esordio datato 1973.


martedì 25 febbraio 2014

Ambient al cubo


Fenn O' Berg è l'incontro dell'austriaco Christian Fennesz con il londinese Peter Rehberg (a.k.a. Pita) e il chicagoano Jim O' Rourke (già nei Gastr del Sol e per qualche anno quinto membro dei Sonic Youth). Le tre sapienti teste hanno esordito con due dischi di sperimentazione elettroacustica nel 1999 e nel 2002. Dopo un silenzio di otto anni nel 2010 sono tornati con l'ottimo 'In stereo' che dal glitch e filed recordings dei primi album vira decisamente verso l'ambient. A quest'album sono seguiti alcuni notevoli live in terra nipponica (Live in Japan part One, Live in Japan part Two del 2010 e In Hell del 2012).








lunedì 24 febbraio 2014

La suora volante


Primi alfieri del 'Dunedin sound' raccoltosi attorno all'etichetta Flying Nun Records, la band dei fratelli Kilgour, The Clean, univa gusto pop e sonorità punk con un sound estremamente lo-fi, quel suono su cui per intenderci i Pavement costruiranno una strepitosa carriera.






domenica 23 febbraio 2014

L'asino di Timbouctu


In maliano 'Farka' vuol dire asino. Questo fu il soprannome scelto dalla famiglia per il piccolo Alì, decimo figlio e l'unico sopravvissuto oltre l'infanzia. Asino in quanto simbolo di tenacia. E tenace è stata la chitarra di Alì Farka Touré, nato nel 1939 e morto nel 2006, capace di superare i confini del Mali e attirare l'attenzione dell'Europa e del mondo compresa quella di prestigiosi musicisti come il chitarrista americano Ry Cooder, lo stesso che in compagnia di Wim Wenders andò a riscoprire i musicisti del son cubano regalando fama e notorietà ai magnifici ottuagenari dei Buena Vista Social Club. Con Ry Cooder, Alì registrò nel '94 l'ottimo Talking Timbouctu.


sabato 22 febbraio 2014

Senta Klaus


Klaus Schulze è stato uno dei maggiori agitatori della scena cosmica tedesca dei primi anni settanta. Poi ha cominciato a tirare fuori cose orribili e pacchiane passando letteralmente dalle stelle alle stalle (fetentissime!).
Da vero prezzemolo troviamo Schulze nei primi Tangerine Dream di 'Electronic meditation' (1970), ancora legato alle sonorità dei Pink Floyd, nell'esordio omonimo degli Ash Ra Tempel (1971), in Lord Krishna Von Goloka di Sergius Golowin (1973), in 'Tarot' di Walter Wegmuller (1973), nelle scorribande spaziali dei Cosmic Jokers (1974), oltre che nei dischi pubblicati a proprio nome come 'Irrlicht' (1972), 'Cyborg' (1973), 'Blackdance' (1974).

 Voices of Syn (da 'Blackdance')



Traummaschine (da 'Ash ra Tempel')



Journey through a burning brain (da 'Electronic meditation')


venerdì 21 febbraio 2014

Senza argini


Sotto la sigla Fushitsusha il chitarrista giapponese Keiji Haino a cavallo degli anni ottanta e novanta si produce in due alluvionali live: chilometriche jam allucinate che straripano oltre gli argini ora del blues, ora della psichedelia più allucinata, ora dell'hard-rock e del noise.








giovedì 20 febbraio 2014

Danza per scongiurare l'eclissi


Esponenti del trance-rock californiano i Red Temple Spirits durarono il tempo di due album fondendo mirabilmente la psichedelia pinkfloydiana e il dark britannico: il loro misticheggiante 'Dancing to restore an eclipsed moon' licenziato nel 1988 è un piccolo capolavoro da preservare assolutamente.






martedì 18 febbraio 2014

Oltre la danza moderna


Non pago della 'modern dance' dei suoi Pere Ubu, negli anni ottanta, il pingue cantante David Thomas, arruola il meglio dell'intelligencija musicale per continuare il suo destrutturante programma musicale: Mayo Thompson dei Red Crayola, Richard Thompson dei Fairport Convention, Chris Cutler, John Greaves e Lindsay Cooper deigli Henry Cow oltre ad altri ex ubu-iani accompagnano gli spericolati equilibrismi vocali di Thomas. Un'ottima serie di album dove spiccano soprattutto 'The sound of the sand' (1982) e 'Monster walks the winter lake' (1986).

David Thomas & The Pedestrians: The crickets in the flats



 David Thomas & The Wooden Birds: Monster walks the winter lake


lunedì 17 febbraio 2014

Disturbo bipolare


Una vita sospesa tra gli opposti: questo è James Siegfrid meglio noto per come sax o voce dei James Chance & The Contortions o dei James White & The Blacks. Oppure dei The Flaming Demonics, o dei James Chance & the Sardonic Symphonics, o ancora dei James Chance and Terminal City. E non meno distrurbata e disturbante è la musica sospesa tra jazz e no wave, tra Ornette Coleman e James Brown. Ma erano tempi ricchi di incroci impossibili quelli della Grande mela di fine anni settanta!

Contortions: Buy (1979, Arista)


Contort yourself (da Off White, 1979, ZE)


domenica 16 febbraio 2014

I scream for ice-cream


Guidati dall'allampanato John Lurie, protagonista con Roberto Benigni e Tom Waits del film di Jim Jarmusch 'Daunbailò', i newyorkesi Lounge Lizards furono inizialmente tacciati di suonare fake-jazz visto la loro provenienza da ambienti punk e no wave. Ma è proprio l'approccio poco ortodosso al jazz a dare quel quid in più al loro esordio eponimo del 1981. Con John Lurie in quella prima prova il fratello Evan, il bassista Steve Piccolo, il batterista Anton Fier e il chitarrista di origini brasiliane Arto Lindsay, già nei DNA.




sabato 15 febbraio 2014

Il guaio dell'etichetta


Niente di peggio che vedersi affibbiati a un genere. Gli High Tide finiscono per essere inseriti nel calderone hard-rock ma il cuore del loro sound sta altrove, soprattutto nei duelli infuocati tra la chitarra (e il cantato alla Jim Morrison, la prima cosa che salta alle orecchie) di Toni Hill e il violino elettrificato di Simon House (negli anni seguenti con Third Ear Band, Hawkwind e David Bowie). Due ottimi album, 'Sea shanties' (1969) e 'High Tide' (1970) entrambi per la Liberty. Poi lo scioglimento non prima di aver registrato 'Sinister morning' attribuito al loro produttore Denny Gerrard e un live 'Precious cargo' uscito solo vent'anni dopo.

Sea shanties (1969, Liberty)



High Tide (1970, Liberty)



Blood lagoon (da 'Precious cargo',  1989, Cobra Records)


venerdì 14 febbraio 2014

Due volti di Ginevra


"That is a very unusual song, it's in a very strange tuning with strange time signatures. It's about three women that I loved. One of who was Christine Hinton, the girl who got killed who was my girlfriend, and one of who was Joni Mitchell and the other one is somebody that I can't tell. It might be my best song." (David Crosby)

Inutile dilungarsi sulle virtù di 'Crosby Stills & Nash', l'album della famosa copertina con i tre sul divano in ordine inverso alla sigla sociale: quando i tre tentarono di rimediare tornarono in cerca del divano scoprendo che non c'era più!
Tra molti episodi memorabili come 'Marrakech Express' o 'Wooden ships', la mia preferita resta 'Guinnevere', frutta del sacco di David Crosby. Di questa canzone si innamorò anche Miles Davis che ne registrò una lunga trasfigurata versione durante le sessions di 'Bitches Brew'. Il brano però rimase inedito fino alla pubblicazione in anni recenti delle intere sessions.

Crosby, Stills & Nash: Guinnevere
 

"Guinnevere had green eyes
Like yours, my lady like yours
She'd walk down through the garden
In the morning after it rained
Peacocks wandered aimlessly
Underneath an orange tree
Why can't she see me?
Guinnevere drew pentagrams
Like yours, my lady like yours
Late at night when she thought
That no one was watching at all on the wall
She shall be free
As she turns her gaze
Down the slope to the harbor where I lay
Anchored for a day
Guinnevere had golden hair
Like yours, my lady like yours
Streaming out when we'd ride
Through the warm wind down by the bay
Yesterday, seagulls circle endlessly
I sing in silent harmony
We shall be free"

Miles Davis: Guinnevere
 

mercoledì 12 febbraio 2014

Quattro grandi punti (esclamativi)


Quattro album e due EP condensano la carriera dei June of '44 da Louisville, Kentucky. Jeff Mueller proviene dai Rodan, Doug Scharin dai Codeine e già questo basta e avanza per inquadrarli. Il resto della band è formata da Sean Meadows e Fred Erskine. Alla matrice math-rock degli Slint aggiungono maggior cromatismo sonoro e gusto per la melodia. 'Four great points' uscito nel 1998 per la Quarterstick resta probabilmente la loro prova migliore ma qui si ha veramente l'imbarazzo della scelta.

Four Great Points


Anatomy of sharks


martedì 11 febbraio 2014

Carte da decifrare


Uscito nel 2001 credo solo unitamente al libro 'Carte da decifrare' il 'Concerto in versi' di Ivano Fossati con la bravissima attrice teatrale Elisabetta Pozzi e un contorno di ottimi musicisti presenta un gustosissimo mix di musica e letteratura. Letture magistralmente interpretate secondo un registro ora comico ora drammatico che vanno da T. S. Eliot a Edoardo Sanguineti, da Alfredo Giuliani a William Shakespeare si accompagnano ad alcuni brabi del cantautore ligure. Peccato sia un prodotto da sottobosco letteral-musicale molto ben nascosto.









lunedì 10 febbraio 2014

Note piovose


Piccola antologia per giorni di pioggia: 'Rainy day' vede la luce nel 1984. David Roback dei Rain Parade raccoglie membri di Bangles, Three O' Clock, Dream Syndicate per incidere una manciata di pezzi con cui il movimento del Pasley Underground rende omaggio ai loro eroi coverizzando Bob Dylan, Lou Reed, Jimi Hendrix, Alex Chilton, Beach Boys. Un album non memorabile ma pur sempre godibile bignamino.


domenica 9 febbraio 2014

Luoghi non comuni


L'associazione furgoncino Wolkswagen - figli dei fiori è assolutamente automatico. E il figlio dei fiori nove volte su dieci ha fattezze scandinave o nord-europee. Anche in questo documentario c'è un furgoncino che parte dall'Olanda, girovaga per l'Europa e poi addirittura si spinge fino in India. Solo che gli allegri passeggeri sono un gruppo di musicisti giapponesi assolutamente fuori dagli schemi. E non cantano di pace e amore ma suonano un'ostica musica che lambisce territori tra il concretismo e l'avanguardia. E il loro nome, sincera dichiarazione di intenti, è Taj-Mahal Travellers.




sabato 8 febbraio 2014

Re senza corona


In genere ci si ricorda dei Kinks per il cattivissimo riff di 'You really got me' e decidete voi se etichettarlo come hard, heavy o protometal. Un riff che quest'estate compirà il mezzo secolo. Il singolo uscì infatti nell'agosto del '64 e conquistò la vetta delle classifiche britanniche. Ma si trattò in fondo di un grosso equivoco. La casa discograficala Pye voleva dal gruppo di Ray Davies a tutti i costi una hit ma il talento dei Kinks stava altrove, nella capacità di radiografare impietosamente la cultura british. E il loro capolavoro in tal senso arriverà nel '68 con il concept album 'The Village Green Preservation Society', una collezione di gemme popo che attingono al repertorio del vaudeville, del music hall, delle bande militari. Disco che inutile dirlo fu un fiasco dal punto di vista commerciale e che a maggior ragione è bene risarcire con un ascolto.


"We are the village green preservation society
God save Donald Duck, vaudeville and variety
We are the desperate dan appreciation society
God save strawberry jam and all the different varieties
Preserving the old ways from being abused
Protecting the new ways for me and for you
What more can we do
We are the draught beer preservation society
God save Mrs. Mopp and good old Mother Riley
We are the custard pie appreciation consortium
God save the George cross and all those who were awarded them
We are the Sherlock Holmes english speaking vernacular
Help save Fu Manchu, Moriarty and Dracula
We are the office block persecution affinity
God save little shops, china cups and virginity
We are the skyscraper condemnation affiliate
God save Tudor houses, antique tables and billiards
Preserving the old ways from being abused
Protecting the new ways for me and for you
What more can we do
God save the village green."


venerdì 7 febbraio 2014

Django giamaicano


Sergio Leone ed Ennio Morricone hanno reinventato il Far West. Inventando un'America più reale di quella vera. Gli spaghetti-western in campo cinematografico e musicale hanno fatto proseliti dappertutto contagiando pure la patria del reggae e del dub: la Giamaica. Così negli anni '70 anche gli artisti caraibici si sono lasciati conquistare dalle atmosfere del west de noantri a cominciare dagli Upsetters di Lee 'Scratch' Perry. 'The big gundown - reggae inspired by Spaghetti Westerns' è una antologia dell'etichetta Trojan che testimonia questo curioso filone musicale.

Sir Lord Comic & The Upsetters:  Django shoots first



The Eldorados: Savage colt



The Upsetters: Return of Django





giovedì 6 febbraio 2014

Musica dagli antipodi


La carriera di Roy Montgomery è un'alternanza di ipnotiche trame chitarristiche (granitiche negli Hash Jar Tempo in compagnia dei Bardo Pond, liquide e circolari eni dischi in proprio) ad acquerelli folk devotamente  dedicati alla memoria di Nick Drake. E' un'arte degli antipodi quella del neozelandese Montgomery, musicista anche geograficamente agli antipodi delle nostre lande.

Jaguar meets snake (da 'Temple IV', 1996)


Ill at home (da 'And now the rain sounds like life is falling down through it', 1998)


As the Dali Lama was remarking I believe (da 'The allegory of hearing', 2000)


mercoledì 5 febbraio 2014

martedì 4 febbraio 2014

Bandiera nera


L'EP "The process of weeding out" fu il canto del cigno dei Black Flag. Punta di diamante dell'hardcore californiano e dotata di un cantante carismatico come l'energumeno Henry Rollins - e io avrò sempre paura di un tipaccio come Henry Rollins! - la 'Bandiera nera' infiammò le scena musicale americana dei primi anni '80. L'EP in questione è però tutta farina del sacco del chitarrista Greg Ginn essendo un disco esclusivamente strumentale che rappresenta un ponte gettato sul futuro introducendo negli schemi dell'hardcore elementi addirittura jazz.


lunedì 3 febbraio 2014

La frippertronica


"Con frippertronics si indica una tecnica di incisione che permette di produrre un tappeto sonoro sotto forma di canone a partire da una sola chitarra utilizzando ripetute sovraincisioni. Inventata da Brian Eno e Robert Fripp da cui prende il nome (ma già Terry Riley aveva in precedenza sperimentato tecniche simili), collegando tra loro due registratori a bobina Revox posti a qualche decina di centimetri (fino a qualche metro) di distanza: il primo registratore incide il suono prodotto dalla chitarra sul nastro, che invece di avvolgersi sulla seconda bobina (del primo registratore), viaggia fino alla seconda bobina del secondo registratore impiegando alcuni secondi (ritardo), lì viene letto ed inviato nuovamente al primo registratore, dove viene leggermente attenuato, mixato con il suono della chitarra e reinciso, in una specie di ping-pong sonoro in cui i suoni continuano a sovrapporsi e fondersi tra loro via via che il musicista suona. Una nota isolata verrebbe così ripetuta ciclicamente come un'eco che si attenua gradualmente con ogni successiva ripetizione (con ovviamente anche un deterioramento della qualità sonora dovuto al continuo processo di reincisione). Il risultato è un tappeto sonoro che si stratifica ed evolve ciclicamente nel tempo, composto da note prolungate miste ad alcune appena accennate, spesso improvvisato e quindi sempre diverso".

Il prodotto degli esperimenti del duo Fripp& Eno si concretizzarono nei due album "(No pussyfooting)" del 1973 ed "Evening star" del 1975. Emblematica la copertina del primo album con i due musicisti più volte riflessi negli specchi quasi a suggerire il mondo di loop annidato nei solchi del vinile. A questi due dischi potremmo poi aggiungere il bootleg "Air structures", doppio LP ricavato da un concerto tenuto all'Olympia Hall di Parigi il 28 maggio del '75.

Swastika girls, da (No pussifooting)




Evening star


Even spaces, da Air structures


domenica 2 febbraio 2014

Canterbury ligure

Picchio Dal Pozzo. A volte la scelta del nome del gruppo è decisiva. E in questo caso azzeccatissima. Nome splendido. Copertina altrettanto evocativa ripresa da un libro di illustrazioni per bambini tedesco. Musica che attinge sì al jazz-rock di Canterbury ma  lo interpreta con originalità e sensibilità fuori dal comune. Non solo epigoni di Soft Machine e compagnia wyattante.








sabato 1 febbraio 2014

La via del guerriero


Un sicario afroamericano dedito all'allevamento di piccioni e alla lettura dell'hagakure (il codice di comportamento dei samurai) è al soldo della malavita di origine italiana. Da presupposti così bislacchi prende il via un ottimo film uscito nel 1999 per la regia di Jim Jarmusch e con protagonista Forest Whitaker. Film sorretto da un'eccellente colonna sonora curata da RZA dei Wu Tang Clan. Colonna sonora che continua a piacermi moltissimo nonostante la mia idiosincrasia all'hip-hop.